NIENTE CARNE IN VENDITA!
Trasmetto volentieri il sentito articolo di opinione di Ana Maria Chisilita, studentessa del terzo anno dell’Istituto tecnico moda “Caterina da Siena” di Milano, sull’uso che i messaggi pubblicitari fanno spesso del corpo femminile –
La donna. Prima disprezzata per la sua natura debole e peccatrice,Eva; poi, lodata, adorata come santa e pura, la Madonna.
La bellezza della donna viene venerata dai più tempi lontani, dalle prime opere d’arte. La figura femminile è stata rappresentata da tantissimi punti di vista in lavori di pittura, scultura, cinematografia, scultura che si sono principalmente concentrati, fino al Cinquecento, sulla virtù d’eccellenza femminile: la sua immagine angelica. La quale, in seguito, viene trasformata in modo continuo, giorno dopo giorno, a seconda dei riferimenti culturali del tempo. Con lo sviluppo dell’epoca industriale, le illustrazioni della figura femminile vanno molto lontano dall”aspetto della donna come riflesso di una dea, di una principessa o di una madre. La donna non ha più il suo ruolo simbolico classico, non le viene più attribuito nessun significato che ci parlerebbe del suo carattere grazioso, dolce e molto delicato. Le bellissime curve dipinte da maestri come Michelangelo, poi Klimt o l’elegante Modigliani ,vengono cambiate. Le ballerine di Degas vengono ormai sostituite da scheletri viventi, le anoressiche del Duemila. La donna diventa un oggetto! Negli spettacoli televisivi come nei messaggi pubblicitari viene messo in scena il nudo volgare, quello che interpreta niente altro che un prodotto … Carne in vendita!
In classe, recentemente, abbiamo assistito a dei filmati che mostravano le strategie pubblicitarie di parecchie grandi marche internazionali che, per vendere i propri prodotti di abbigliamento, costruiscono immagini in cui il corpo della donna è buttato per terra, strangolato, diviso e tagliato in mille parti, e destinato soltanto al piacere sessuale e alla brutale violenza. È questo il mondo in cui vogliamo vivere il futuro? La donna non deve essere una spugna che assorbe i cattivi odori della società malata: niente carne in vendita!
Ana Maria Chisilita