IL RAGAZZO INVISIBILE
di Gabriele Salvatores, Italia 2014, durata 100 minuti
– Vedere senza farsi vedere –
Avresti voglia di vedere senza essere visibile? Vorresti avere occhi per spiare senza essere mai e poi mai scovato? L’invisibilità può essere un potere, ma anche una debolezza …
A CHI? a chi si sente adolescente e a chi si sente adulto
PERCHE’? per apprezzare una originale fiaba nera sulla filosofia del saper stare al mondo che fa crescere chi è adolescente e fa tornare adolescente chi è adulto.
IL FILM: Da subito ci mettiamo addosso la vista di Michele, adolescente in bilico, senza successo nelle relazioni, per vivere con lui la timidezza della prima occhiata di ragazza, la rabbia contro i bullacci orrendi e vigliacchi che lo tormentano di continuo, l’esaltazione per l’attesa della festa in maschera, la voglia di travestirsi da Spiderman. Quando capita, per caso, che il desiderio di sparire dalla vista dei compagni di classe, di sparire dalla faccia della terra diventa realtà, allora entra in scena il potere magico dell’invisibilità. E qui arriva la bellezza del paradosso: appena Michele diventa invisibile ecco che ci si accorge della sua presenza, una presenza sentita con gli altri sensi, con il pensiero, con le emozioni. I poteri di altri personaggi, come quello di leggere la mente degli altri, quello di manipolare gli umani dopo averli agganciati con il proprio artiglio fanno leva sui nostri stessi poteri, quelli dimenticati, poco sviluppati o usati malamente, abusati o rinnegati: capire gli altri, leggerne i pensieri, manipolare il loro comportamento, sottrarci alla loro vista, riapparire. I sogni che fanno crescere e che riportano all’infanzia formano il tessuto di un film che osa presentarsi nei panni di una fiaba un po’ dark, con intrecci articolati, che entra nel mondo delle missioni segrete russe allacciato al progetto di sottrazione di bambini “speciali”, che passa per il canale dei classici super eroi fino a colpire il cuore con una storia di amore romantico e anche con una vena di difficile amore famigliare. Il genere fantasy misto al genere giallo, con punte di commedia, di fiaba, di fumetto riesce, con dosaggi proporzionati, a servire sulla tavola del cinema italiano un film che ci porta per mano lungo il tragitto incantevole e disincantato dell’esperienza di un adolescente : la battaglia per avere un posto in prima fila nello sguardo delle persone che contano. Da vedere per ricordarsi che abbiamo tanti “superpoteri” ma non li sappiamo usare. Fantastico!
Cristiana La Capria