CELIA REES, IL VIAGGIO DELLA STREGA BAMBINA, SALANI EDITORE

Le classi seconde (sezioni A, F, H, O, P) della Scuola Statale Secondaria di primo grado “Giacinto Diano” di Pozzuoli hanno partecipato al Progetto “Lettori in gioco”. Un torneo di lettura, svolto anche in altri anni, che quest’anno, per ovvie ragioni, non si è concluso con la canonica sfida tra classi. Durante l’anno, gli alunni che hanno partecipato al progetto si sono immersi nella lettura di vari romanzi, opere di autori classici e contemporanei e di vario genere: comico-umoristico, horror e giallo e di romanzi scritti sotto forma di diario. A fine anno ai ragazzi è stato chiesto di recensire alcuni dei libri che li avevano maggiormente coinvolti. Proponiamo qui di seguito gli elaborati selezionati dai docenti di Approfondimento che hanno collaborato al progetto: Francesco Saverio Annunziata, Luisa De Rosa, Anna Florena e Susy Scotto di Carlo e dai docenti referenti, Daniela Contrada e Giuliana Manna.

Ecco le recensioni di un romanzo molto forte un interessante esempio di scrittura diaristica.

Celia Rees, Il viaggio della strega bambina, Salani

Le pagine di un diario sono cucite dentro una trapunta, che giace ignorata da circa trecento anni, finché non viene presa per essere pulita, una volta aperta dalle sue pieghe cadono le pagine di una storia forte ed emozionante. Le memorie di Mary, nipote di una strega, raccontano una storia dura, a tratti inquietante, segnata dalla difficile lotta contro la superstizione.

Il viaggio della strega bambina, recensione a cura di Luisa Imperato, Classe II F

La storia

Questa storia è ambientata nel 1659 e parla di una ragazzina di nome Mary che discorre del suo viaggio e delle accuse di essere una strega in un diario.

Inizialmente, Mary viveva solo con la nonna, non avendo conosciuto i suoi genitori. Un giorno, però, sua nonna venne accusata, dalle persone che lei aveva aiutato, di essere una strega e a causa di prove “inconfutabili” contro di lei venne giustiziata. Così decise di partire con un gruppo di puritani verso l’America. Il viaggio fu turbolento e durò molti giorni. Già da questo momento si sospettò che ci fosse un maleficio sulla nave a causa della mancanza di cibo e per le tempeste che si avvicinavano. Arrivati in America si stanziarono in Beulah, dove Mary incontrò due indigeni nella foresta: Penna Azzurra e suo nonno, Aquila Bianca. Dato che per le ragazze di quel tempo era strano andare nella foresta e parlare con gli indigeni, si iniziarono ad avere dei sospetti su di lei. Finché un giorno, dopo i tanti episodi accaduti, fu incolpata di essere una strega e scappò via.

La protagonista

La protagonista è Mary, una ragazza intraprendente e perspicace. La trovo molto interessante per il solo motivo che è totalmente diversa da tutte le ragazze di quel tempo: è coraggiosa, carismatica, piena di fascino interiore, misteriosa ma allo stesso tempo un libro aperto. La cosa che mi affascina di più di lei è il fatto che neanche lei sapeva veramente se era una strega ma tutte le voci puntate contro di lei, le hanno fatto credere proprio questo. Tuttavia pur credendolo non ha voluto smettere di continuare la sua vita come prima.

La citazione

La citazione che mi ha interessato di più è quella del reverendo Johnson.

“Non lascerei vivere colei che pratica la magia”

Quando ho letto questa frase mi è rimasta impressa. Credo per il solo motivo che l’uomo pensa sempre che le cose diverse da lui siano una minaccia, ma alla fine la vera minaccia è l’uomo. Ritengo importante accettare le diversità altrui perché nessuno è perfetto.

La Scena

Non ho una scena preferita perché mi è piaciuto il libro nel suo complesso, ma se dovessi scegliere, la scena che mi ha incuriosito maggiormente è quella in cui Mary incontra Penna Azzurra. Perché lei non mostra paura quando lo incontra, anzi sembra anche che le piacesse parlare con lui. Inoltre se fosse stata un’altra ragazza avrebbe urlato contro l’indigeno ma sembrava così incuriosita dalla sua storia e dalle sue origini che non fece niente altro che ascoltare.

Il voto

A questa storia do un 10. Mi ha appassionato molto sapendo che si tratta di una storia vera presa dai racconti di un diario, scritti da questa ragazza del 1600. Mi è piaciuto particolarmente anche perché con le sue lunghe descrizioni, metafore e sinonimi, mi sono sentita così coinvolta da sentirmi anche io parte integrante del diario. Mi ha trasmesso anche molta serenità. Mi è dispiaciuto molto il fatto che non ci sia il vero e proprio continuo della storia e adesso mi faccio molte domande su come sarà andata a finire.

Il viaggio della strega bambina, recensione a cura di Giulia Musella, Classe II P

La storia

Mary, figlia degli elfi e di una strega, è una bambina di circa dieci anni che vive con la nonna, la quale un giorno viene condannata a morte per stregoneria.

Da quel momento resta sola e inizia “il viaggio”.

Dopo una lunghissima e avventurosa traversata in nave durata mesi, arriva in America; scrive una sorta di diario, tenuto nascosto addirittura tra le pieghe di una trapunta, un diario che non viene mai completato da Mary…

La protagonista

Mary è solo una bambina, che viene allontanata dal suo unico affetto, la nonna; lei farà un lungo viaggio, ma non sarà proprio un viaggio di piacere. Incontrerà tantissime persone, ma in fondo tutti crederanno che lei è una strega con dei poteri.

La citazione

Questa è la frase del libro che mi è piaciuta maggiormente e che mi ha molto intristito:

“Mary, Spero che il baule ti piaccia e che tu faccia buon uso di ciò che contiene. Non serve a nulla augurarsi qualcosa che non poteva essere. Il fato ci ha separate e ci costringe a restare così.

Sappi che sei sempre nei miei pensieri, e non sarai sola, anche se ti sembrerà altrimenti, ovunque andrai. Potrei scrivere ancora, riempire pagine e pagine, ma non avrebbe senso. Non dubitare del mio amore. Addio e che il Signore sia con te e ti protegga.”

La lettera della sua mamma che l’ha abbandonata e che Mary trova nel baule.

Anche se ha dovuto lasciarla, lei la ama e desidera il suo bene, e questo penso sia il desiderio di ogni mamma.

La Scena

Durante la traversata, Mary aiuta una donna a partorire e salva il neonato.

Gli altri pensano che lei abbia fatto una stregoneria, ma in realtà lei ha solo liberato le vie respiratorie al bimbo. Mi è piaciuta perché ho immaginato di trovarmi in quella situazione e mi sono chiesta cosa avrei fatto.

Il voto

Questo libro non mi ha entusiasmato, soprattutto perché non mi piacciono le cose soprannaturali. Mi piace Mary come personaggio, ma mi hanno anche intristito i suoi racconti. Darei a questo libro come voto 6.

Daniela Contrada

Grafica pubblicitaria, storica dell’arte e restauratrice, ha operato a lungo nei rispettivi settori prima di dare sfogo alla sua creatività nell’insegnamento di materie letterarie presso la scuola secondaria di primo grado.

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