TOMBOY
di Céline Sciamma, Francia 2011, 82 minuti
A CHI? a studenti e studentesse dai 13 anni in su/ docenti
PERCHE’? per affrontare con delicatezza il tema della formazione dell’identità di genere e per rendere familiare e morbida la questione dell’orientamento sessuale senza usare troppe spiegazioni.
IL FILM è ideale accostare il tema della identità sessuale con la stessa leggerezza con cui la macchina da presa sfiora i lineamenti di Laure, la protagonista della storia. Si tratta di una bambina di dieci anni, una semi-adolescente che coglie l’occasione del trasferimento della sua famiglia in un nuovo quartiere di Parigi per proporsi come maschio ai nuovi coetanei del vicinato. In effetti i tratti del corpo a quell’età sono fluttuanti, incerti, sfumati come lo è la direzione del desiderio che inizia a prendere forma con più insistenza. Assistiamo ai gesti e agli sguardi dolci e sofferenti di chi come Laure vuole provare ad essere un altro, a fare il tomboy, il maschiaccio, che gioca a calcio forsennatamente e prende a pugni quelli che fanno del male alla sorellina, che nasconde al mondo il suo esperimento e quando la mamma scopre il segreto le strappa di dosso quei pantaloni troppo sciatti e le mette su il vestitino della domenica, poi la trascina a casa da Lisa, la vicina con cui è nato un legame particolare, per chiedere scusa. Chiedere scusa perchè? Sentire sulla propria pelle come potrebbe sentirsi Laure nel dovere chiedere scusa per avere fatto cosa? del male a qualcuno? aiuta i giovani spettatori e spettatrici a comprendere meglio sé stessi/e rispetto alle proprie scelte relazionali. Il film accompagna al tema della formazione dell’identità senza inutili moralismi, descrivendo nel dettaglio pezzi di vita quotidiana che diventano speciali ai nostri occhi per la bellezza stupefacente della ragazza (ragazzo)protagonista che segue la propria inclinazione contro ogni etichetta sociale. Non sappiamo se sarà una parentesi di vita, la sua. Ma sappiamo che la sua esperienza forma anche noi docenti a devitalizzare i pregiudizi di genere e a mettere a tema una questione sociale necessaria a scuola.
Da vedere per innamorarsi senza paura di un’esperienza intensa e fondamentale come la formazione dell’identità di genere.
Cristiana La Capria
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