ALLA TERZA B COME BAMBI
Care e cari Bambi,
con la vostra resistente dolcezza avete fatto tanti passi, si vedono le orme, quanta strada avete fatto! Tra poco vi trasferirete verso altre verdissime radure.
Non potevo chiudere la storia senza una lettera, senza farvi sapere quanto sono stata contenta di aver passato con voi quasi mille ore del nostro tempo.
Avete dimostrato tempra, resistenza, perseveranza. Avete sgobbato e sudato. E così avete imparato cosa è il nazismo, conoscete a memoria la poesia di Leopardi e avete in mente come fare l’analisi logica; sapete chi è Che Guevara, avete chiara l’importanza dell’ISU, vi rendete conto che le tabelle sono utili e gli schemi pratici. Vi porterete nella valigetta una mappa sicura per affrontare le nuove prove che verranno.
Ma i segni lasciati dall’esperienza a scuola, ricordatelo, non si possono quantificare in una classifica che va da 1 a 10, in un giudizio che va da sufficiente a ottimo. Molto di quello che è successo e avete imparato non si riuscirà a dire, lo terrete al calduccio per i giorni bui, per i pomeriggi di nostalgia. Molto di quello che è successo, i gesti di aiuto, i pensieri sulla libertà, l’abbraccio di un compagno non si potranno neppure raccontare, perché spesso neanche le parole possono raccogliere le cose belle. Anzi, più belle sono e più rimangono coperte da un velo muto e splendente.
Vi vorrei ringraziare.
Per avermi guidata nei miei smarrimenti tecnologici, per avere sopportato la confusione fatta sul registro elettronico, per avere ascoltato le mie storie bizzarre. Soprattutto per avermi insegnato i vostri sguardi. Grazie a loro il mio modo di vedere il mondo si è allargato, vedo nuovi colori attraverso i vostri occhi avvincenti, decisi, leali.
Resteranno nella mia scatola dei ricordi: le vostre domande profonde e anche quelle senza senso, lo stupore davanti a nuove storie, la paura di non farcela, i litigi tra voi, le lacrime e anche il “cigno morto”.
Vi consiglio di non fare spazio all’Ansia che vi consuma le occasioni di sperimentare con passione, tenetevi sempre amica la Curiosità che sempre vi sorride e vi accompagna verso orizzonti intramontabili.
E adesso è arrivato il momento di andare.
Non dimenticate mai di cantare “Je vole”.
Buon viaggio
La prof
(foto di Izabela Rutkowska)