Federica Picchi,studentessa di 16 anni del liceo classico Aristofane di Roma, ha fatto parte della giuria premio Strega giovani votando questo libro con le seguenti motivazioni:
Come fossi solo di Marco Magini è il titolo di un libro che affronta la storia di tre uomini i quali, in un modo o nell’altro, hanno avuto a che fare con il massacro di Srebrenica avvenuto nel 1995. Il primo, Dirk, fa parte delle truppe dell’Onu, colpevoli di non essere intervenute per impedire la strage; il secondo, Romeo Gonzalez, è invece un giudice spagnolo inviato in Olanda come membro del tribunale dell’Aja per giudicare Drazen Erdemovic, terzo ed ultimo personaggio, colpevole di aver contribuito al massacro come membro delle truppe serbe, e in particolare di aver ucciso 70 bosniaci musulmani, tra uomini e bambini, che si trovavano nell’enclave di Srebrenica. La questione tuttavia è complicata: Drazen è soltanto un ragazzo e il suo coinvolgimento nella guerra non è stato volontario ma dovuto a problemi economici. È stato spinto a prendere parte al massacro dalle minacce degli altri membri del battaglione e, una volta terminata la guerra, si è costituito deliberatamente. Stando così i fatti, Drazen merita davvero di essere condannato? È facile inorridire di fronte a crimini di guerra come quello trattato nel libro, a massacri del tutto gratuiti, manifestazioni della violenza e della crudeltà dell’animo umano, ma quando si tratta di giudicare, la questione è più difficile. È più difficile distinguere i veri colpevoli e quelli che dopotutto sono anche in parte vittime. “A Srebrenica l’unico modo per restare innocenti era morire”. Questo libro deve essere letto per non rimanere ciechi di fronte ad una strage che, proprio perché avvenuta vicina a noi, dobbiamo conoscere e sulla quale dobbiamo riflettere, ma anche e soprattutto perché è in grado di insegnare molto riguardo alla natura umana.
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