di Joyce Carol Oates, Short Stories inglese/italiano, Gruppo Editoriale L’Espresso, 2008
Rompere il silenzio dell’omertà per non tradire se stessi
CATEGORIA narrativa
A CHI? Studentesse dai 13 anni in su e a docenti
PERCHÈ? Per osservare dall’esterno il groviglio di sentimenti contrastanti, bisogni, paure e sensi di colpa, nel quale spesso la vita ci avviluppa, e il difficile tentativo di districarsi per far emergere il proprio sè.
IL LIBRO La protagonista del racconto, la tredicenne Lili Rose Dellamora, scopre che i suoi due fratelli hanno commesso un pestaggio a sfondo razziale. Il racconto dà ampio spazio alle conseguenze che il delitto genera nella psiche della ragazza. La tragica scoperta le impone infatti di sostenere il peso insopportabile di una scelta dilaniante. L’adolescente è divisa, da una parte si sente obbligata al silenzio, in nome di un senso di appartenenza e di “lealtà” nei confronti della sua famiglia, dall’altra, invece, si sente spinta da un senso del dovere verso la società e di giustizia verso la memoria del ragazzo morto innocente a denunciare il crimine. Lili è invasa da spaventosi sensi di colpa, che infine somatizza: un giorno a scuola viene colta da una febbre delirante, che, in uno stato di confusione mentale, le fa rivelare al preside la terribile verità, fornendo le prove che inchiodano i fratelli alle loro responsabilità. Lili Rose pagherà quel gesto di insopprimibile onestà con l’allontanamento dalla famiglia. Riccioli Rossi, separata dall’amato padre, sconterà la pena di un incolmabile vuoto affettivo.
Da leggere per rifletter sul concetto di amor proprio e sul coraggio di denunciare soprusi e violenze per affermare l’amore per sé e per gli altri. Il tragico racconto offre lo spunto per approfondire vari temi: violenza sulle donne, bullismo e razzismo.