FUORI MISURA. IL LEOPARDI COME NON VE LO HA MAI RACCONTATO NESSUNO

Quelli di Grock

Ho deciso di pubblicare per intero i testi delle recensioni dei miei alunni e delle mie alunne della classe 3^B della scuola media Matteo Ricci di Milano. Non ne ho potuto fare a meno. Perchè questo spettacolo teatrale –  proposto da Manifatture Teatrali Milanesi, ideato da Valeria Cavalli e recitato da Andrea Robbiano – ha provocato in platea un tale entusiasmo, che volentieri cedo la parola …

 

LEOPARDI A MODO NOSTRO

Lo spettacolo “Fuori Misura” tratta la vita di Giacomo Leopardi. Il bello è che lo fa in modo molto comico e molto divertente. Nonostante ciò, riesce ad affrontare tutti gli aspetti più importanti, anche quelli più tristi, della vita del poeta. E’ molto coinvolgente anche la parte dove il personaggio interagisce con il pubblico. Nello spettacolo la scena che mi ha colpito di più è stata quando il professore, durante il suo primo giorno di insegnamento, si presenta e chiede le giustifiche per le assenze: tra i tre ragazzi che chiama c’è anche una mia compagna. Lui, il prof, si lamenta dicendo: “Solo perché sono un supplente non mi portate le giustifiche”, in quel momento sono scoppiato a ridere perché è proprio il comportamento che mi aspetto da un supplente. A proposito dello spettacolo, anche io mi sono sentito qualche volta fuori misura; una di queste volte è stato quando sono entrato alla Masseroni, che è la scuola calcio Juventus a Milano. Questo perché tutti si conoscevano tra loro, mentre io ero nuovo; in tutto l’anno non sono mai riuscito a entrare nel gruppo, infatti l’anno dopo me ne sono andato e ho lasciato il calcio. La recitazione ee’ stata molto convincente, l’attore è stato bravissimo a rappresentare molti personaggi. Sul palco erano situati gli arredi per simulare un’aula. Questo spettacolo lo consiglio a tutti quelli che conoscono la vita di Leopardi, altrimenti non riuscirebbero a apprezzare lo spettacolo. Come voto gli do 8, perché riesce ad affrontare un argomento difficile in modo divertente.

                                           Niccolò Bombi

 

LEOPARDI: UN GENIO UNIVERSALE

Lo spettacolo che verrà trattato in questa recensione è la rappresentazione teatrale “Fuori Misura”, un monologo ideato da Valeria Cavalli e recitato da Andrea Robbiano, svoltosi al teatro “Leonardo” di Milano. Esso tratta della storia di un ragazzo che lavora in un call center, ma che vorrebbe essere un insegnante di letteratura. Un giorno, tornato a casa, lo ferma il portinaio del condominio in cui abita, Samir il quale gli dice che è arrivata una lettera per lui. Andrea è stato scelto per sostituire a tempo determinato la professoressa Castiglioni, insegnante di letteratura della stessa scuola in cui ha svolto le medie. Lei gli ha lasciato anche un autore su cui lavorare, ovvero Giacomo Leopardi. Andrea è molto nervoso per due motivi: non sa come presentarsi davanti ai suoi nuovi alunni e ha paura di sbagliare a raccontare la vita di questo grande poeta italiano, dato che è molto difficile da spiegare. Il giorno dopo, arrivato in classe, sembra parecchio teso, ma comunque riesce a svolgere la lezione su Giacomo Leopardi intervallandola con delle barzellette e battute. La scena che mi ha colpito di più è il momento in cui Andrea è tornato a casa e ha incontrato Samir che gli ha detto che è arrivata una lettera per lui. È stato divertente il portinaio che recitava alcuni proverbi tunisini (paese dove è nato) ma anche il fatto che lui avesse già letto la lettera. Uno di quei detti popolari era: meglio ascoltare un testo invece che leggerlo. La lettura del portinaio tunisino non era delle migliori, infatti ha fatto molti errori di pronuncia che però facevano sorridere, uno fra tutti: Leopardi lo ha pronunciato leopardo. Mi è piaciuto anche il fatto che Andrea si sia stupito del contenuto della lettera, infatti anche per questa parte reputo questa scena la mia preferita, dato che non mi sarei mai aspettato che avrebbe realizzato il suo sogno di diventare insegnante. Io mi sento “fuori misura” quando svolgo lezioni di Karate, perché c’è un mio compagno che è cintura marrone, quindi superiore alla mia. Lui mi prende in giro chiamandomi cintura inferiore o brodo (dato che il mio cognome è Brosio). La recensione di Andrea Robbiano è stata molto convincente. Utilizzava un linguaggio chiaro e semplice. Lui mi ha coinvolto particolarmente perché ha un ottimo umorismo. È stata coinvolgente la scena in cui viene a fare delle domande a noi spettatori. La scenografia è molto semplice; c’erano tanti mobili e arredi (lavagna, libri, appendino, cattedra, ecc…), tutti utili ad accompagnare lo svolgimento della storia e che ti permettono di comprenderla meglio.Io consiglierei questo spettacolo a ragazzi dai dieci anni in su perché chi non conosce Giacomo Leopardi potrebbe imparare qualcosa su di lui senza faticare, mentre quelli che già sanno la sua vita possono farsi una bella ripassata divertendosi grazie all’ umorismo dell’attore. Io come voto do 10, perché la storia è molto coinvolgente e l’argomento molto bello.

                                                 Stefano Brosio

 

 

L’INSEGNANTE CHE SOGNA

“Fuori misura”, è questo il titolo dello spettacolo di Valeria Cavalli su Leopardi. La storia tratta di un giovane ragazzo di nome Andrea, il suo sogno è quello di insegnare letteratura. Un giorno riesce ad ottenere il lavoro nella sua vecchia scuola. E’ molto agitato perché deve fare una lezione su Leopardi. Ce la farà? La scena che mi ha maggiormente colpito è quella dove lui finge di essere un presentatore televisivo e illustra la classifica dei migliori scrittori italiani. Mi è piaciuta perché è la parte più divertente di tutto lo spettacolo. Certe volte anche io mi sento fuori misura come il personaggio, a volte fuori misura nel vero senso della parola, perché mi sento basso di statura. La recitazione è ottima perché l’attore è molto bravo, soprattutto perchè è da solo. La scenografia è semplice e pratica, anche se non molto originale. Io consiglio una visione ai maggiori di tredici anni, perché i più giovani non potrebbero capire, essendo necessaria una minima conoscenza di Leopardi. Il mio voto è 10 perché lo spettacolo è molto bello e originale.

Jacopo Bruschi

 

A TEATRO CON LEOPARDI

Questo spettacolo tratta di un insegnante, Andrea, che è alle prese con la sua prima settimana di lavoro a scuola. Come primo argomento deve spiegare agli alunni Giacomo Leopardi. Appena venuto a conoscenza di ciò, si spaventa un po’, però, alla fine, riesce a raccontare la vita di Leopardi in modo simpatico ma allo stesso tempo trattando molto bene l’argomento. La scena che mi ha colpito maggiormente è quando l’attore ha recitato “L’Infinito” perché, siccome anch’io sapevo la poesia a memoria, mi ha fatto quasi venire i brividi ascoltarla dalla sua voce; secondo me era il giusto modo per terminare lo spettacolo in bellezza. A volte anche a me capita di sentirmi fuori misura come Leopardi, per esempio perché sono basso rispetto ai miei amici e amiche. La recitazione dell’attore è stata molto convincente durante tutto lo spettacolo. Il palco aveva molti arredi, la maggior parte dei quali erano utili per lo spettacolo. Consiglio lo spettacolo ad un pubblico delle scuole medie e delle superiori perché è simpatico e, dato che racconta la storia di leopardi, non è adatto ai bambini delle scuole elementari. Il voto è 9.5 perché mi è piaciuto molto; mi ha fatto molto ridere e i ha fatto anche capire meglio la vita di Leopardi.

Matthyas Cezza

 

 LA VITA DI GIACOMO LEOPARDI

Lo spettacolo narra di un giovane ragazzo che si chiama Andrea. Lui incomincia a descrivere la sua vita: è laureato in lettere e lavora presso un call center, ma vorrebbe fare il professore. Un giorno riesce ad ottenere una supplenza; la sua prima lezione da professore è su Giacomo Leopardi; è agitato per questo e non sa cosa fare. Se volete sapere cosa succede correte a vederlo; la scena che mi ha maggiormente colpito è quella dove Andrea fa l’appello, chiama tre ragazzi che stanno vedendo lo spettacolo e una delle ragazze che ha chiamato è anche una mia compagna. Anche a me è successo di sentirmi fuori misura, per esempio molte volte, quando prendo un voto più basso e qualcun altro prende un voto più alto, mi sento inferiore ai miei compagni. L’attore mi è piaciuto molto, per come ha recitato e anche per come ha rappresentato lo spettacolo; secondo me lui è molto bravo. La scenografia è perfetta, fatta bene e l’interpretazione più che adeguata. Lo consiglio alle persone di terza media. Come voto allo spettacolo do 9, perché è strutturato molto bene.

Elisa Cornaggia

 

 

L’IMMAGINAZIONE TI LIBERA

Lo spettacolo “Fuori misura” narra la storia di Leopardi. Il protagonista è un uomo di circa trent’anni che lavora in un call center. Il suo sogno nel cassetto è diventare un insegnante di lettere perché è laureato in Lettere e filosofia. Riesce ad ottenere un posto come supplente nella sua vecchia scuola media. Nella sua prima ora di lezione dovrà parlare di Giacomo Leopardi. Riuscirà ad affrontare le sue paure e a spiegare la vita del poeta? Una delle scene più belle e quasi commoventi è stata verso il finale della rappresentazione. Andrea, il giovane insegnante, esprime le emozioni e i pensieri del poeta che raccontava tramite le poesie quello che Leopardi era: un uomo sgradevole, basso e con la gobba, con problemi respiratori e soffriva di tubercolosi ma, nonostante le sue difficoltà, riusciva ad avere la forza di appoggiarsi alla sua capacità di immaginazione. Certamente lui, come tutti noi, si è sentito “fuori misura”. In effetti, se ci penso bene, anche io mi sento fuori misura quando ho paura di sentirmi presa in giro per come mi vesto (indosso spesso la tuta per sentirmi più comoda). Andrea è il solo attore in scena, quindi ha dovuto imparare molte battute ed essere concentrato al massimo. La sua recitazione è stata convincente e ha coinvolto tutto il pubblico. La scenografia non era molto complessa; on mi è piaciuto il cambio di scena, durante il quale un commesso ha spostato i mobili sul palco. Il pubblico a cui consiglio lo spettacolo è dai tredici anni in su, perché le ultime scene sono abbastanza difficili da comprendere per un pubblico troppo giovane. Bisogna essere sensibili per comprenderlo appieno. Il voto che gli dò è 10: non mi sono mai divertita e commossa tanto, prima di questa esperienza.

Alessandra Croce

 

 

 

LEOPARDI A SCUOLA

Lo spettacolo si intitola “Fuori misura” e tratta la vita di Giacomo Leopardi, un famoso scrittore dell’Ottocento.All’ inizio Andrea, il protagonista, lavora a un call-center, ma vuole fare l’insegnante, il lavoro da sempre atteso. Un bel giorno arriva una lettera dalla scuola che chiama Andrea per fare una supplenza. Lui vuole andarci, ma giunto là, non sa come comportarsi, inoltre deve insegnare Giacomo Leopardi, uno degli scrittori più complicati. La vicenda che mi ha colpito maggiormente è stata quando Andrea entra in classe. Arriva normalmente e si siede sulla cattedra, fa di tutto per perdere tempo, non fa l’appello, gioca con la penna, beve l’acqua… Anche se non ha parlato molto in quel lasso di tempo, è stato per me uno dei momenti più esilaranti dello spettacolo. Alcune volte anche io mi sono sentito fuori misura, cioè avrei voluto fare quello che facevano gli altri ma non potevo e quindi mi sentivo diverso da loro:  per esempio, molti miei amici stanno alle feste fino a tardi, oppure vanno in posti dove io, invece, non posso andare. L’ attore dello spettacolo si chiama Andrea Robbiano ed è un ragazzo abbastanza giovane, è uno dei migliori attori che io abbia mai visto: ha recitato tre personaggi diversi, ha parlato per molto tempo senza mai stancarsi ma, soprattutto, mi ha fatto molto ridere. La scenografia cambia spesso, ma è stato molto chiara e carina. Le luci venivano gestite in modo esperto, alcune puntavano sull’ attore e altre sugli arredi. Questo spettacolo lo consiglio a un pubblico dai sette anni in su, perché prima di quell’ età non apprezzerebbero le battute. È stato molto divertente, forse uno dei più divertenti della mia vita. Me lo aspettavo noioso perché organizzato dalla scuola, ma mi sbagliavo, evidentemente, quindi do allo spettacolo come voto 10.

Riccardo Luigi Di Lodovico

 

 

LEOPARDI COME NON LO AVETE MAI VISTO

Lo spettacolo illustra un momento importante della vita di Andrea Robbiano, un semplice ragazzo, laureato in letteratura, che vuole diventare un professore. Andrea però lavora in un call center e non ha ricevuto nessuna offerta di lavoro come insegnante. Un giorno, mentre Andrea è sotto casa sua, incontra Samir, il portinaio del condominio, il quale ha una lettera, per lui: Andrea proprio non si aspettava un’offerta di lavoro come supplente! L’unico problema è che dovrà iniziare a insegnare la vita di Giacomo Leopardi. Tuttavia il giorno dopo va a scuola e inizia a parlare del poeta, accentuando i suoi problemi di salute. La scena che mi ha colpito di più è quella finale, in cui Andrea recita la poesia “L’infinito”. Mi ha colpito molto perché anche io conosco questa poesia e, ascoltando Andrea, ho potuto imparare come recitarla meglio. Inoltre mi è piaciuto il fatto che la scena precedente fosse molto frenetica e movimentata, mentre la scena della recitazione della poesia è stata molto tranquilla e profonda. Anche io a volte mi sono sentito fuori misura, in particolare un episodio me lo ricordo bene: ero al concerto di Natale del comune di Pero e stavo suonando delle canzoni natalizie. Al termine della mia esibizione, tutti i cori e tutti i musicisti hanno esposto un brano molto bello e complesso. L’unico fuori dal gruppo ero io. Sono tornato a casa triste e arrabbiato con me stesso, anche perché il pubblico aveva chiesto il bis. L’attore è stato, a parer mio, molto bravo; è stato in grado di intrattenermi senza annoiarmi per tutto il tempo. In particolare è stato bravissimo quando ha imitato Salim. Credo che sia difficile recitare con l’accento egiziano. Il palco era poco arredato, ma non è un punto sfavore perché tutta l’attenzione era concentrata sull’attore e non su eventuali arredi superflui. Consiglio lo spettacolo ad un pubblico dagli undici anni in su, magari che conosca minimamente Giacomo Leopardi. Il modo ironico con cui Andrea ha esposto il tema è coinvolgente e, secondo me, dei ragazzi che non conoscono nulla del poeta potrebbero apprezzarlo molto e allo stesso tempo imparare molto. Il voto che do è 9 perché mi è piaciuto molto, non mi ha annoiato e l’idea generale è originale. Non mi sarebbe mai venuto in mente di mettere in scena uno spettacolo del genere.

Lorenzo Gesualdo

 

 

SENTIRSI DIVERSI
Il protagonista è Andrea che all’inizio lavora al call center, anche se non lo vuole fare: il suo sogno è di insegnare. Andrea, un giorno, riceve una lettera che gli comunica di sostituire una professoressa. Andrea è molto felice; è la sua prima lezione. Come primo argomento deve spiegare Giacomo Leopardi, il compito lo spaventa un po’ però alla fine ci riesce trattando molto bene l’argomento. La scena che mi ha colpito di più è quando si rivolge a noi spettatori come se fossimo una classe. Anch’io mi sono sentito fuori misura, mi sono sentito diverso dagli altri per il mio cognome, per l’origine che ho.
L’attore è stato molto bravo, convincente e molto divertente, già da subito, fin dall’inizio quando risponde alle chiamate telefoniche. Gli arredamenti sono pochi e giusti. Questo spettacolo lo consiglio a un pubblico della nostra età: ci fa capire che alcuni di noi si sentono diversi e non dobbiamo prenderci in giro. Il voto che io do è 8, è uno spettacolo molto divertente.

Matteo Hu 

 

 

 

LETTERATURA ITALIANA: UN GENIO SENZA TEMPO

‘Fuori Misura’ racconta la vicenda di Andrea, un uomo di circa trent’anni che lavora in un call center, anche se il sogno della sua vita è insegnare in una scuola e, un giorno, tornato dal lavoro, Samir, il portinaio algerino caccia piccioni, gli consegna una busta con una richiesta di supplenza in una scuola. Come primo compito gli danno da insegnare Giacomo Leopardi. Spaventato, chiede consiglio a Samir che, tra proverbi e saggi, lo convince ad accettare l’incarico. Cosa racconterà ai ragazzi? Riuscirà a “domarli”? Una delle scene che mi ha maggiormente colpito è stata quella in cui Andrea racconta dei difetti fisici di Leopardi e della sua speranza di fuggire da Recanati, la sua recitazione è talmente espressiva da far quasi spaventare. Fuori misura mi sono sentito spesso anch’io per la mia altezza, ero quasi sempre preso in giro o non considerato anche per il mio cognome. La recitazione è stata molto convincente e realistica. La scenografia è abbastanza ricca: una scrivania, un attaccapanni, qualche finto libro di cartone ed una sedia, è molto adatta allo scopo; semplice, ma costruita in modo da far risaltare la recitazione dell’attore. Consiglierei la rappresentazione ad un pubblico dagli undici anni in su per una più facile comprensione della trama. Il mio voto è 10.

Tommaso Mini

 

LEOPARDI: UNA VITA COMPLICATA

Lo spettacolo racconta la storia di un ragazzo di nome Andrea che, come tutti, ha un sogno: fare il docente. Durante la vicenda Andrea riceve una lettera da una scuola per andare a sostituire una professoressa malata. Andrea ha un amico al quale racconta la sua giornata, Samir il portinaio, il quale gli dà consigli sempre importanti. Il professore inizia il suo nuovo lavoro affrontando la spiegazione di uno dei più grandi poeti, Giacomo Leopardi. Inizialmente Andrea è molto teso e non sa come rapportarsi con i ragazzi ma, dopo aver preso confidenza, riesce bene nell’impresa. La scena che mi è piaciuta di più è quando Andrea ha invitato un ragazzo a salire sul palco; mi è piaciuta perché è riuscito a intrattenere il pubblico e perché ha fatto fare una bella esperienza al ragazzo. Personalmente mi sento fuori misura quando i due miei cugini più piccoli vengono a trovarmi, perchè da una parte sono contento dato che li vedo poco, dall’altra non posso uscire con i miei amici e quindi sono un po’ triste. La recitazione dell’attore, a parer mio, è stata una delle migliori a cui io abbia mai assistito: infatti, nonostante l’argomento un po’ noioso, è riuscito a far divertire tutti. L’attore è soprattutto da ammirare perché da solo è riuscito ad interpretare tanti personaggi, tutti diversi tra loro. L’esposizione dello spettacolo è avvenuta presso il teatro Leonardo di Milano e, nonostante la struttura del palco non fosse delle migliori, con i materiali a disposizione sono riusciti ad ambientare le vicende in modo soddisfacente. Lo spettacolo lo consiglio ad un pubblico che ha da poco affrontato l’argomento di Leopardi o a persone che hanno voglia di ridere, perché è molto divertente. Il mio voto è 9 perché lo spettacolo ha fatto molto ridere, a parte qualche momento.

Marco Mugiasca

 

RIDERE CON LEOPARDI

La storia inizia con un giovane ragazzo che lavora in un call center. Lui in realtà è laureato e vorrebbe  are il professore. È così che, un giorno il suo portinaio, Salim, gli consegna una lettera con scritto che è stato ammesso a sostituire a scuola un’insegnante. È la prima volta che insegna e, infatti, è molto teso e non sa come presentarsi agli alunni, inoltre, deve spiegare Giacomo Leopardi che, secondo lui, è molto complesso. Il giorno dopo arriva a scuola e inizia raccontare la vita di Leopardi. La scena che mi è piaciuta di più è quando il protagonista interpreta il portinaio che cerca di scacciare i piccioni e dice che nel suo paese sono molto più educati: mi sono divertito molto e mi ha trasmesso felicità. Io, come Leopardi, a volte mi sento fuori misura quando esco con i miei amici, perchè sono il più basso. La recitazione dell’attore è stata molto convincente e ben interpretata, ad esempio quando recita la poesia “L’infinito”. L’organizzazione della scenografia è composta da pochi arredi, ma indispensabili allo scopo della recitazione. Questo spettacolo lo consiglio a un pubblico dalla prima media in su, perchè, anche se non si conosce Leopardi, l’attore riesce a fartelo capire e nel frattempo ti fa divertire. Questa interpretazione la voto 9 perché mi ha divertito con le sue battute e ho capito meglio la vita di Leopardi.

Michele Pedrazzini

 

LEOPARDIAMOCI: LEOPARDI NARRATO IN MODO DIVERSO

“Fuori misura” è uno spettacolo che racconta Leopardi tramite Andrea, che lo rappresenta in modo diverso da quello che si studia a scuola, diverso dal solito. E lo racconta in un modo semplice e divertente. La storia introduce di Andrea (il protagonista) e di Samir (il portinaio): Andrea è un uomo semplice che come tutti ha un sogno, e il suo è fare l’insegnante di Lettere, e Samir sarà l’amico che lo aiuterà a realizzarlo.
La mia scena preferita è quella dove il protagonista si è messo a parlare con noi, come se fossimo in classe e come se facessimo parte dello spettacolo; poi mi ha colpito quando ha fatto l’appello, nominando alcuni degli studenti presenti, perché non me lo aspettavo e avevo paura chiamasse anche il mio. Un’altra scena che mi è piaciuta e stata quella in cui Andrea parla con Samir, perché mi ha fatto ridere. Io mi sento mote volte fuori misura; ma la più frequente è quando devo esibirmi e sono davanti a tutti, e sento tutti che mi fissano. Per me l’attore è stato molto bravo, perché ha fatto recitato parti da solo e poi è riuscito a inserire nello spettacolo sia momenti divertenti che momenti seri. È stato anche bravo perché è riuscito a catturare l’attenzione di tutti, ed è entrato bene nella parte. Il palco per me è stato arredato in modo semplice ma ben organizzato. Secondo me lo spettacolo è adatto a tutti, magari è meglio in terza media perché lo studi e magari lo capisci meglio. Io allo spettacolo darei 9.

Beatrice Porta

 

 

IL VERO LEOPARDI

Lo spettacolo si apre con la scena di un ragazzo che lavora al call center. Lui si chiama Andrea e desidera moltissimo diventare professore di Lettere in una scuola media. Un giorno il portinaio di casa sua, Samir, gli dà una lettera dalla scuola: avrebbe fatto il supplente di un insegnante di italiano! Era molto felice, ma anche ansioso perché inesperto. Inizialmente vuole addirittura non presentarsi, ma Samir lo convince. Così tiene una lezione su Leopardi sorprendente. Racconta la sua vita, recita anche una poesia e fa partecipare gli alunni e le alunne. Infine lascia un messaggio: non conta tanto essere belli fisicamente per diventare famosi e importanti, quanto avere immaginazione, fantasia e, soprattutto, un grande cervello. La scena che mi ha colpito maggiormente è stata quando Andrea ha parlato dei fortissimi sentimenti d’ amore di Leopardi. Mi ha fatto dispiacere il fatto che nessuna delle donne a cui si affezionava non provasse qualcosa per lui che era un uomo così profondo e colto! A volte, soprattutto al mare, anch’io mi sono sentita fuori misura perché nel mio gruppo di amici tutti potevano uscire la sera e io quasi mai. L’attore ha recitato in modo convincente e mi ha fatto completamente entrare nella storia, ha, inoltre, uno straordinario senso dell’ umorismo. È stato proprio bravissimo, soprattutto a ricordare tutte le battute! Il palco era arredato poco ma sufficiente per questo spettacolo, soprattutto perché l’attenzione è attirata totalmente dal personaggio. Secondo me questo spettacolo può essere apprezzato dai ragazzi della scuola media in su perché Giacomo Leopardi, solitamente, è studiato in questi anni. Poi perché molte scene fanno ridere per alcuni doppi sensi e battute che bambini troppo piccoli non coglierebbero. Come voto do 10 perché è stato uno spettacolo straordinario. Soprattutto l’attore è valido: è capace di interpretare i diversi personaggi, far ridere il pubblico e  farlo entrare nella vita di Leopardi.

Lucia Serranò

 

 

GODERSI LA VITA

Lo spettacolo “Fuori Misura” narra di un uomo che, dopo aver passato alcuni anni a lavorare al call center, con il desiderio di riuscire a diventare un insegnante, riceve una lettera che contiene un invito a fare il supplente in una classe per circa un mese. Appena scopre che dovrà insegnare Leopardi, incomincia ad avere molta paura ma, quando arriva in classe, la vince raccontando in modo coinvolgente e ironico, tutta la vita di Leopardi. La scena che mi ha colpito maggiormente è quando l’attore, ovvero il protagonista, ha interagito maggiormente con il pubblico e ha fatto salire sul palco un ragazzino, perché è riuscito ad avere la mia attenzione scherzando in modo che io potessi acquisire un’informazione pesante, ovvero episodi della sua vita infelice e dolorosa. Molto spesso mi sento fuori misura, perché non credo di essere abbastanza simpatica o all’altezza degli altri; mi succede con il mio gruppo di amici o con persone che ancora non conosco. La recitazione dell’attore è stata molto convincente, molto espressiva e assai adeguata. Per esempio quando l’interprete doveva cambiare continuamente personaggio ci metteva sempre il massimo e, soprattutto, mi convinceva pienamente, nonostante abbia avuto un piccolo problema con il microfono. Il palco era molto semplice ma perfetto, aveva pochi arredi che valorizzavano il protagonista che indossava abiti semplici.Questo spettacolo lo consiglio a ragazzi di terza media, perché prima ancora non conoscono Leopardi; una minima preparazione è necessaria, ma allo stesso tempo credo che non sia per ragazzi più grandi perché si potrebbero annoiare. A questo spettacolo do 10 perché mi è piaciuto davvero molto, volevo che continuasse per sempre e ho capito l’importanza della vita.

                       Giulia Ubezio

 

CONOSCIAMO LEOPARDI DIVERTENDOCI

Lo spettacolo tratta della storia di Giacomo Leopardi.  Ha partecipato solo un attore e ha intrecciato la vita dell’uomo che interpretava con quella del poeta, rendendo il tutto comico, ma allo stesso tempo illustrando il senso profondo della vita del poeta. Inizialmente Andrea, (l’attore che ricopre tutti i ruoli), interpreta un centralinista, con il sogno di diventare un insegnante di letteratura. Un giorno viene chiamato per sostituire una professoressa, nella stessa scuola in cui aveva studiato. Come tutti, davanti a un nuovo inizio, è molto agitato, ma è riuscito a gestire la situazione, così inizia la sua avventura … A parer mio la scena migliore, quella che mi ha maggiormente colpito è stata quando il professore, Andrea, è venuto ad interrogare noi ragazzi tra il pubblico, perché ci ha resi partecipi della storia, è stato molto divertente, ci ha fatto domande che all’apparenza, non sembravano pertinenti all’argomento, ci ha spiegato parte delle vicende vissute da Leopardi, soprattutto quelle di maggiore infermità e disperazione. Inoltre mi è piaciuto questo momento perché è stato molto spontaneo e ci ha risvegliati.  Io mi sento fuori misura soprattutto quando sto con delle mie amiche, fuori dalla scuola che si credono più grandi rispetto alla loro età, hanno un linguaggio diverso, si comportano e vestono in maniera non adatta, secondo me ai loro anni; in questi momenti mi sento un po’ a disagio perché non sono come loro. La recitazione è stata molto buona, espressiva e coinvolgente. Quando ha interpretato il portinaio del suo palazzo ha dovuto cambiare tono di voce e entrare nella parte, è stato davvero bravo e lo spettacolo molto coinvolgente. Il palco non era molto arredato, ma sufficientemente per fare da sfondo alla recitazione. Consiglio questo spettacolo a un pubblico dai dodici anni in su, perché bisogna conoscere un po’ di poesia e le storie dei poeti, anche se si può imparare al momento il tutto, però, ad esempio per i bambini delle elementari l’esperienza non sarebbe semplice A questo spettacolo do 9 perché è strutturato bene e coinvolgente.

Alice Vaccari

 

UN LEOPARDI PROPRIO COSI’

Lo spettacolo racconta la storia di un ragazzo, Andrea, che mette in scena la storia del poeta Giacomo Leopardi, in una maniera coinvolgente e originale. Il protagonista ha recitato in un monologo molte parti. La scena che mi è piaciuta di più è quella dove Andrea ha interagito facendo alcune domande a noi, pubblico in sala. Anche io, alcune volte, mi sento fuori misura, in particolare una volta mi sono sentita esclusa dal mio gruppo di amici solo perché non eravamo d’accordo su una determinata cosa. Ho trovato la recitazione molto convincente e coinvolgente. Si capivano perfettamente gli sati d’animo dei diversi personaggi. L’organizzazione della scenografia è molto semplice, con i giusti arredi per rappresentare la scena. Lo consiglio ad un pubblico dai dodici ai quattordici anni e a questo spettacolo metto 9 ½.

Angelica Volpe

 

LEOPARDI DIVERSO DA NOI, COME NOI

Lo spettacolo mette in scena la vita e le emozioni di Giacomo Leopardi. Andrea, il protagonista, è un ragazzo che vive da solo e, per pagarsi le spese, lavora in call-center. E’ laureato in Lettere e il suo sogno è quello di insegnare. Un giorno il custode di casa sua, Salim, gli consegna una lettera del Ministero della pubblica istruzione che lo chiama a fare una supplenza in una scuola. Andrea è molto felice, perché la scuola media che l’ha chiamato è la stessa che ha frequentato lui. Si chiede che cosa dovrà insegnare, quale argomento di letteratura dovrà affrontare… Il preside gli comunica che, come da programma lasciato dalla professoressa che deve sostituire, dovrà presentare ai ragazzi il poeta Giacomo Leopardi. La scena che mi ha colpito di più è stata quando il prof. Andrea interroga i ragazzi del pubblico, perché è molto simpatico, e tutti i ragazzi e gli adulti ridono e si divertono; è anche la scena più simpatica prchè fa tante domande divertenti. Io, mi sento fuori misura quando gioco a calcio perché, appena entriamo in campo, sia i giocatori che i genitori avversari dicono che sono troppo alto, una partita me l’hanno fatta saltare perché l’altra squadra non credeva che io fossi nato nel 2004, perciò ero molto triste. Andrea è l’ unico attore, perché questo spettacolo è un monologo; lui è assolutamente convincente, bravissimo: passa dalla battuta buffa alla descrizione della malattia di Giacomo (quindi un argomento triste), con grande disinvoltura. Sa tenere attento e partecipe il pubblico. La scenografia è semplice e con pochi arredi, a me ha aiutato molto, anche se sul palco c’era solo una lavagna, qualche libro e un tavolo. Io consiglio questo spettacolo ad un pubblico dalla terza media in su, le persone che lo vanno a vedere devono aver già trattato di Leopardi perché, in caso contrario, riderebbero (per la simpatia dell’ attore) senza capire il senso profondo dell’interpretazione. Io a questo spettacolo do 9, perché mi ha davvero colpito e interessato.

Andrea Warnakulasooriya

 

 

 

 

Cristiana La Capria

Insegna appassionatamente lettere in una scuola secondaria di secondo grado. Si interessa di pedagogia delle differenze e studia il potenziale educativo di cinema e narrativa. Si occupa di formazione degli insegnanti. Scrive saggi e ultimamente testi di narrativa.

Potrebbero interessarti anche...

3 risposte

  1. valeria cavalli ha detto:

    Carissimi Alessandra, Alice, Andrea, Angelica, Beatrice, Elisa, Giulia,Jacopo, Lorenzo, Lucia, Marco, Matthyas, Matteo, Michele, Riccardo e Stefano vi ringrazio davvero di cuore per quello che avete scritto sul mio amatissimo “Fuori Misura”, uno spettacolo che è nato anche grazie alla presenza di uno straordinario attore come Andrea Robbiano che nel suo lavoro mette passione e amore. Non avreste mai immaginato di divertirvi con Giacomo Leopardi eh? Questo significa che non bisogna mai essere prevenuti e, anche se ormai siamo abituati a effetti speciali strabilianti, alla fine basta poco per emozionarsi davvero. E quindi viva il Teatro! Tornateci! Dal 5 all’8 aprile saremo in scena IN SERALE proprio con “Fuori Misura” perché non ritornate con i vostri genitori? Un caro saluto e un grazie sentito
    Valeria Cavalli

  2. Andrea Robbiano ha detto:

    Ragazzi, grazie di cuore.
    Sono di ritorno da Roma dove ho portato il nostro Fuori Misura davanti a tanti ragazzi come voi.
    E mentre vi leggo in treno mi sono sorpreso a sorridere e a commuovermi per le vostre parole.
    Sapere che lo spettacolo vi è piaciuto, che vi ha divertito e che, nello stesso tempo, vi ha spinto a riflettere su cosa voglia dire sentirsi “Fuori Misura” mi ha fatto sentire compreso, mi ha fatto sentire uguale a voi e questa è una delle grandi magie del teatro.
    Anche io mi sono sentito Fuori Misura, anche io mi sento spesso Fuori Misura e grazie a questo spettacolo e all’incontro con ragazzi come voi ora sono molto fiero di esserlo.
    Le vostre parole sono la migliore soddisfazione per il mio lavoro, più di qualunque altra cosa.
    Spero di incrociare ancora i vostri occhi in futuro, nel frattempo, vi auguro di sentirvi straordinari, perchè lo siete.
    Sappiatelo.

    Andrea.

    • Cristiana ha detto:

      Caro Andrea,
      queste parole, così come l’incandescente interpretazione in “Fuori misura”, hanno acceso in tutta la classe la miccia della passione. Un grazie acceso!

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *