IL GATTO DAGLI OCCHI D’ORO

-romanzo di Silvana De Mari –

Recensione scritta da Chiara Di Rico, classe 2^B, scuola media Matteo Ricci di Milano –

La storia

Leila, un’undicenne povera ma ricca di curiosità, vive in una baracca con la madre. Per La ragazzina è il primo anno di scuola media e, poiché proviene da una scuola di serie B, deve fare i conti con le risatine dei compagni e i pregiudizi degli insegnanti, ma la sua vita cambia nel momento in cui compaiono Favola, un meraviglioso cucciolo di cane e un gatto dagli occhi d’oro

La protagonista

Leila viene da una famiglia economicamente disagiata, veste con indumenti di seconda mano  e fisicamente è un po’ paffutella. Ha un bellissimo rapporto con Maryam (la sua migliore amica) Fiamma, Ursula ed Umberto. La protagonista ama sognare e desidera e aspetta ansiosa l’arrivo di un papà che ami lei e la sua mamma, inoltre un altro suo desiderio è diventare medico.

L’episodio

Una parte della storia che mi è rimasta molto impressa è quando Leila parla del suo sogno: essere medico; ne spiega i lati di gioia e di dolore. Questa scena mi è rimasta molto nel cuore perché trovo magnifico che, nonostante Leila non abbia una vita facile, continui a pensare agli altri e a lottare per ciò che vuole.

La valutazione

Il linguaggio non è molto complesso, si presenta con frasi abbastanza lunghe. Tutte le vicende sono interessanti, commoventi e spesso anche divertenti. La storia è molto avvincente, originale e tratta, nel migliore dei modi, temi molto delicati.

La citazione

“Un sorriso scemo, ma è un sorriso. Vuol dire che stare male non è l’unica cosa che le donne possono fare. La Barbie non è mai stata operata, e quindi sorride. Questo vuol dire che non è vero che la vita di una donna deve essere sempre dolore” (p. 174) Questo è il brano che mi ha dato una forza immensa. Le affermazioni sulla Barbie sono di Maryam, verso la fine del libro: la ragazzina parla con l’insegnante e le spiega il motivo per cui vorrebbe la bambola.

Il finale alternativo

Leila è lì, in mezzo alle paludi, sola a contemplare il vento e la natura. Non ci andava da anni. Ormai quella “bambina della baracca” è diventata adulta, una donna. Passeggiando, vede quella che un tempo era la sua vecchia casa, una baracca (ormai diroccata) isolata con il tetto quasi crollato. Leila ha gli occhi pieni di lacrime, un brivido le attraversa la schiena, rimane lì come ipnotizzata, sta ricordando. Ad un tratto vede lui: “il gatto dagli occhi d’oro” che l’aveva aiutata tutte le volte che si sentiva sola. Si avvicina al gatto che fa in tempo a fare le fusa, prima di esalare il suo ultimo respiro per poi scomparire portato via dal vento.

Il voto

La storia è molto originale e soprattutto ha una nota fiabesca. L’autrice è stata capace di far conoscere ai lettori Leila, rendendola come una vera e propria amica per tutti noi. Per questo motivo al libro do 10!

 

Chiara Pia  Di Rico 

Cristiana La Capria

Insegna appassionatamente lettere in una scuola secondaria di secondo grado. Si interessa di pedagogia delle differenze e studia il potenziale educativo di cinema e narrativa. Si occupa di formazione degli insegnanti. Scrive saggi e ultimamente testi di narrativa.

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