IL MISTERO DI AGNES CECILIA

Maria Gripe, Il mistero di Agnes Cecilia, Edizioni Piemme 1994.

A CHI? A lettori e lettrici dai 12 ai 16 anni.

PERCHE’? Per apprezzare le caratteristiche tipiche dei racconti di fantasmi, sapientemente miscelati con il ritratto di relazioni famigliari ferite.

IL LIBRO

La storia del libro “Il mistero di Agnes Cecilia” tratta di una ragazza di nome Nora, una ragazzina di quindici anni, un cane e una bambola molto vecchia. Lei va a vivere in una casa molto mal ridotta,  perché i genitori sono morti in un incidente stradale. Nora nella nuova casa incontra il fantasma di Agnes Cecilia e cercherà di scoprire chi sia.

La parte che mi è piaciuta di più è quella in cui il nonno di Nora la va a consolare fino alla stazione, dopo che ha litigato con la nonna. Questa parte mi ha colpito perché, nonostante Nora sia scappata, il nonno va a consolarla perché le vuole bene.

La storia è molto interessante, con periodi a tratti elaborati, ma un po’ lenta.

“L’occhio vede tutto tranne se stesso” (pag. 99). Ho scelto questa frase perché secondo me dice che spesso non riusciamo a conoscerci a fondo e abbiamo bisogno del parere delle persone che ci sono accanto.

Il mio finale alternativo è il seguente: Nora, invece di prendere il treno, disubbidisce al nonno e torna a casa dalla nonna, continuando a litigare.

Il mio voto è 7 ½  e il titolo che avrei dato è “Nora e il mistero da svelare”.

Leonardo Brendaglia – 1ˆA –  Scuola  media Dante Alighieri di Pero (Milano).

In questo libro Eleonora (detta Nora) rimane orfana di entrambi i genitori a soli quattro anni, per questo lei viene affidata ai suoi zii, Andres e Karin, che hanno un figlio della sua stessa età, di nome Dag.  Fra Nora e Dag nasce un rapporto fraterno che li aiuta in molte occasioni.

Avendo appena traslocato, Nora ha una stanza più isolata da tutte, ma a lei piace perché è la sua.  In quella casa succedono fatti strani e soprannaturali e lei capisce che qualcuno vuole comunicarle qualcosa. Qualcun’altro ha vissuto prima di lei in quella casa.

Attraverso i racconti di Hulda, riesce a scoprire l’identità misteriosa di …

La parte del libro che mi ha maggiormente colpita positivamente é quando la protagonista scopre che Agnes Cecilia aveva una figlia di nome Cecilia e un’altra di nome Vera, che in realtà é sua nonna. Questa parte l’ho scelta perché é bello sapere per Nora che sua madre fosse imparentata con Agnes Cecilia.

La parte che mi ha colpita negativamente é quando Nora perde i genitori a quattro anni, perché é triste perdere la persona che ti ha messo al mondo.

La storia é avvincente e originale e il ritmo é scorrevole.

La mia frase preferita  é: “Accadeva praticamente quando Nora si trovava sola in casa, quando nell’appartamento non c’era che lei. Come fosse iniziato non lo sapeva con certezza, ma deve essere stato nel periodo della ristrutturazione, quando Andres ritappezzando le pareti trovò dei vecchi ripostigli a muro, chiusi con i chiodi, sparsi per tutto l’appartamento” [pag. 1]. Ho scelto questa frase perché racconta come é iniziata la fase di ricerca di Nora.

Il finale che propongo è: Nora trova Agnes Cecilia e, proprio quando é accanto a lei, tutti si bloccano tranne lei e altri due signori che scopre essere i suoi genitori. Tutti sono contenti tranne Dag, perché sa che deve andarsene e tornare a Stoccolma dai suoi nonni. Ma lei é contentissima di aver ritrovato mamma e papà.

Il mio voto é 10. La storia é ricca di mistero e originale. Io lo consiglio a tutti quelli a cui piacciono i libri misteriosi. Un titolo alternativo potrebbe essere “Nora, Dag  e il Mistero”.

Sara Scalici – 1ˆA –  Scuola  media Dante Alighieri di Pero (Milano).

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Cristiana La Capria

Insegna appassionatamente lettere in una scuola secondaria di secondo grado. Si interessa di pedagogia delle differenze e studia il potenziale educativo di cinema e narrativa. Si occupa di formazione degli insegnanti. Scrive saggi e ultimamente testi di narrativa.

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