Melania G. Mazzucco, Io sono con te. Storia di Brigitte, Einaudi 2017
Un libro difficile, un libro che narra, tratta, ascolta e parla di vite, altrettanto difficili. Chi viene da noi? Chi accogliamo? In che modo lo accogliamo? Quando e come si può essere considerati rifugiati politici dalle nostre leggi?
Il viaggio, o meglio la via doloris, che affronta chi fugge dal proprio paese, forse sappiamo tutte/i quanto sia impervia, inumana e spesso fatale, ma non sempre conosciamo quello che succede dopo che si è approdati in un paese straniero. Conoscere vuol dire scoprire la complessità di un fenomeno che, in modo generico, definiamo immigrazione e sono così tanti i fattori che lo compongono che sarebbe ingenuo e manicheo pensare di schierarsi a favore o contro. Quando guardiamo un quadro, non basta il criterio del “mi piace o non mi piace” per valutarlo, così come di fronte alla vita di questa donna, Brigitte che Mazzucco incontra e conosce, si deve ampliare lo sguardo, ritornare al suo paese, il Congo, ai suoi conflitti, alla separazione dalla famiglia, alle violenze inenarrabili, alla distruzione di una vita e al tentativo di farla rinascere. L’autrice studia le leggi, ascolta il cuore, segue la ragione e non ci ricompone un quadro definito, ma composito e contraddittorio, non ci fornisce soluzioni, ma ci carica di mille dubbi. Questo libro è difficile come quello che racconta, in fondo solo le difficoltà ci fanno ragionare e Melania Mazzucco, coraggiosamente, ci invita a farlo.
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