da Pasquale Caputo –
La giustizia purtroppo, in Italia, non funziona e lo sappiamo. Il concorso a preside in Regione Lombardia è ancora congelato. Il Consiglio di Stato doveva pronunciarsi dopo l’udienza del 4 giugno 2013 ma si prende ancora del tempo; il concorso incriminato si è svolto già da un anno ed è terminato nel luglio 2012, nessuno sa se le oltre 400 scuole lombarde ad oggi sprovviste del dirigente scolastico potranno, finalmente, averne uno tutto per loro e non in reggenza. Sono 404 i dirigenti scolastici e le loro famiglie ( compresa la mia!!) che, all’alba del luglio 2012, hanno superato le prove del concorso, risultando idonei. Ma a causa del ricorso presentato da chi non ha superato le prove scritte, una sentenza del Tar Lombardia ha bloccato tutto! E questo perché? Lo Stato continua a rimandare la decisione relativa alla qualità delle buste utilizzate nel concorso: erano trasparenti oppure no? A tale scopo sono stati spesi un mucchio di soldi per effettuare le perizie, una addirittura commissionata all’Istituto Poligrafico di Stato, l’altra affidata a un consulente esterno, spendendo la bellezza di 4 mila euro; per non parlare dei costi vivi del concorsone: qualche milione di euro ( N.d.r.). E, come se non bastasse, quando è stata spostata la decisione il rappresentante dello Stato nemmeno si è presentato: ha mandato un suo sostituto. Che bel Paese il nostro! Io, da insegnante, non vedo un preside da circa due anni, la mia scuola si “autogestisce” grazie alla buona volontà di noi insegnanti. Senza parlare del fatto che il preside “reggente” di quest’anno ha fatto di tutto per non farsi mai trovare, diceva di essere impegnato altrove, in una delle 4 scuole “autogestite” a lui affidate. Sinceramente credo che il danno arrecato non sia solo agli oltre 400 dirigenti coinvolti (almeno qualcuno gli dovrebbe riconoscere il merito per i sacrifici e per lo studio fatto – cosa rara in Italia), ma a tutta la scuola statale lombarda che quest’anno ha dovuto gestire più di 400 istituti affidandoli a presidi non titolari, che pensano a mala pena a farsi vedere per mettere due firme una volta al mese. Questo significa che per un anno almeno 820 scuole in Lombardia sono state gestite da presidi reggenti. E c’è il rischio che, se non si dovesse trovare una soluzione entro breve, ai posti già vacanti se ne aggiungano altri per effetto dei pensionamenti. Qualche anno fa i Ministri Moratti e poi Gelmini vantavano il modello organizzativo della scuola Lombarda, lo ricordate? Adesso,deprivati di un proprio preside, sono a rischio un migliaio di istituti su un totale di 1200. Ed è ovvio che, in simili condizioni, le scuole non potranno che funzionare sempre peggio. Personalmente mi sono fatto l’idea che lo Stato nutra verso la scuola pubblica un certo repulsione e, in particolare, verso la professione di dirigente. Che un preside ci sia oppure non ci sia, a quanto pare, non importa a nessuno.
Pasquale Caputo