“Scateniamo l’Inferno” è uno spettacolo teatrale nato dalla regia di Valeria Cavalli e Claudio Intropido, interpretato da Andrea Robbiani e Antonio Rosti. Si presenta come il proseguimento delle vicende del professore Andrea Roversi, l’indimenticabile supplente alle prese con la lezione su Leopardi nello spettacolo “Fuori misura”. Il professore, ormai, dopo cinque anni, è diventato docente di ruolo e si mette alla ricerca di un metodo adatto a spiegare l’immenso Dante e il suo Inferno. Qui di seguito riporto le recensioni di due alunne della classe 2^B della Scuola media Matteo Ricci di Milano, spettatrici attente e rigorose. Buona lettura!
Dante in trap
Lo spettacolo teatrale tratta di come un insegnante di lettere trovi un metodo per spiegare ai suoi alunni di terza media le terzine dell’Inferno di Dante Alighieri.
Un giorno, prima che aprisse la scuola, il docente arriva tutto bagnato in aula professori dove trova il bidello, il quale, poiché ha appena fatto le pulizie dei locali, cerca di mandarlo via in tutti i modi, senza riuscirci.
I due, pian piano, diventano complici e, dopo tante esitazioni, insieme trovano il modo di fare una bella lezione su Dante, con allegria e fantasia.
La scena che mi ha maggiormente colpito, è stato quando l’insegnante trasforma le terzine del canto di Paolo e Francesca in una canzone trap, perché è stato molto divertente, infatti mi è dispiaciuto che non sia stato quello il metodo che alla fine verrà utilizzato nella classe.
Per me i due attori sono stati davvero bravi, perché mi hanno fatto ridere, sentire partecipe ed inoltre perché sono stati magnifici nel recitare i versi del poema di Dante, senza mai fermarsi.
La scenografia è semplice, ma con gli elementi necessari per definire l’ambiente dell’aula professori: c’è una scrivania, un banco, due appendini con sopra alcuni cappotti, tante sedie rosse di velluto ed infine un album grande con alcuni disegni.
Consiglio vivamente questo spettacolo poiché è molto piacevole, ma allo stesso tempo istruttivo.
Lo suggerisco ai ragazzi dai dodici anni in su, poiché prima bisogna studiare e conoscere la “Divina Commedia” e Dante Alighieri.
Se ci andrai, un bel pomeriggio passerai e senza fatica imparerai.
Il voto che do è: 8.5, perché negli ultimi venti minuti hanno recitato solo terzine e per questo mi sono un po’ annoiata.
Ludovica Lazzari
L’ inferno in aula professori
La rappresentazione narra di un insegnante che deve spiegare ai suoi alunni il canto dell’Inferno e, per farlo, chiede aiuto al bidello della scuola.
La scena che mi ha colpita di più è stata quando l’insegnante ha messo un brano rap e ha iniziato a recitare dei versi danteschi come se fossero una canzone.
Gli attori sono stati simpatici, molto espressivi e davvero bravi.
Il palco è abbastanza grande e arredato come l’aula professori, con tutto il necessario: sedie, appendini, scrivania.
Consiglio di vedere questo spettacolo, perché è un modo divertente e utile per capire la “Divina Commedia”. Secondo me, piacerebbe in particolare a chi già conosce l’opera e non abbia meno di undici anni.
Il voto che sicuramente do è: 9+
Margherita Macchi