SENZA CODA
_ Lo spettacolo, proposto dalla Compagnia Quelli di Grock, con la regia di Valeria Cavalli e Claudio Intropido, mette in scena la diversità. In toni poetici vengono raffigurati i contrasti e le armonie dell’incontro con le diversità. La classe IA della scuola media “Dante Alighieri” di Pero (Mi) è andata a vedere il lavoro al Teatro Leonardo di Milano. Tre voci, in rappresentanza della classe, esprimono il loro appassionato giudizio. Buona lettura … _
La vicenda riguarda l’incontro tra un ragazzo che adora scrivere storie ed è affascinato dai racconti sulle sirene e una ragazza che vive in una spiaggia abbandonata. Il primo incontro tra loro provoca un’iniziale reazione di diffidenza che poi si trasforma in un legame. Il rapporto tra i due viene complicato da un litigio, ma il ragazzo torna dalla giovane deciso a non lasciarla più. In questo racconto i protagonisti sono riusciti ad entrare pienamente nella loro parte, recitando come se fosse reale. I costumi e la sceneggiatura non erano ricchi di dettagli, ma sono bastati a realizzare un’ottima storia. La scena che mi ha colpito maggiormente è stato il finale perché, nonostante tutte le loro differenze, restano buoni amici. Questo racconto lo consiglio ad un pubblico di ragazzi dalla scuola secondaria di primo grado in sù perché il profondo significato non è facile da percepire. Io do 10 e lo suggerisco perché spiega che per essere amici non serve essere uguali e che le diversità ci rendono unici.
Vittoria Ferreri
La storia è profonda, ma il messaggio arriva solo alla fine, il contenuto vuole esprimere l’esperienza di tutti i giorni, infatti spesso ci capita di escludere quelli diversi da noi facendoli sentire a disagio. I costumi e la scenografia sono semplici, ma i due attori trasmettono bene le emozioni da punti di vista differenti. La parte che mi ha colpito di più è quando i due hanno fatto amicizia pur sapendo di essere diversi. Lo consiglio a persone dai dieci anni in su perché il messaggio non è facile da cogliere. Non perdetevelo, questo spettacolo; fa pensare molto e, se seguito bene, aiuta a riflettere sull’importanza di non escludere gli altri diversi da noi. Su una scala da 1 a 10 ,gli do 10.
Alessia Da Rin
La mia scena preferita è stata la parte finale, quando la sirena racconta al ragazzo la sua vera storia e lui le dice che l’ama così com’è; questa scena dimostra che per voler bene non conta solo l’aspetto e la bellezza, ma come ti comporti e quanto rispetti gli altri.
Io consiglio questo spettacolo perché è istruttivo e ti fa ragionare sulla vita; lo consiglio a tutte le fasce d’età, ma soprattutto ai miei coetanei, così imparano a convivere con altre diversità.
Lo spettacolo è stato bellissimo e consiglio di andarlo a vedere.
Il mio voto complessivo sullo spettacolo è 10.
Samoa Zanovello