UN GIORNO

di David Nicholls, Neri Pozza 2010, pagine 487

 

Un giorno lungo 18 anni

 

A CHI?  studentesse e studenti dai  16 anni in su

PERCHE’?  per osservare da vicino le strane traiettorie che costruisce il tempo per tenere distanti eppure uniti i due protagonisti che dall’amicizia passano all’amore.

 IL LIBRO  è tutto costruito sul filo del tempo questo legame tra Emma e Dexter. Fin dalla prima pagina tifiamo per loro, perché le loro anime possano avvicinarsi e rimanere avvinghiate per sempre. La loro storia dura ben diciotto anni. Ha inizio ai tempi dell’Università, luogo di incontro e di scontro tra due mondi, due realtà completamente disgiunte. Lei è essenziale, diretta, determinata, concreta, lucida mentre lui è confuso, distratto, altalenante. Lei persevera e riesce nella sua realizzazione professionale, lui sbanda, è appassionato di alcool e questo lo fa stare quasi sempre fuori di testa. Lei, fedele al sentimento che quasi subito realizza di provare per lui, si concede sentimentalmente poco e a pochi. Lui insegue ragazze e ragazze, si imbriglia pure in un matrimonio. La scrittura offre con enorme capacità descrittiva un panorama dettagliato dei movimenti interiori dei due protagonisti, le cui vite vediamo scorrere parallele, per anni. Il legame amicale li spinge a mantenere più o meno con frequenza i contatti, ma poi per lungo tempo si perdono. Un giorno sarà quello buono, quello che cambierà le direzioni della loro esistenza. Un giorno è un riferimento al tempo continuato, non determinato. Perché indica non tanto il giorno preciso in cui, dopo tanti anni, accadrà qualcosa tra i due. No, indica un paradosso, ossia che un giorno, quello in cui si sono incontrati, durerà a lungo,quel giorno durerà per ben diciotto anni. Cosa accadrà fino in fondo non si può prevedere. Fino a che non si arriva all’ultima pagina.

Da leggere per gustare tutto il sapore del difficile quanto amaro controcanto del legame di chi si ama, poi si perde, poi si ritrova e scopre che alla fine, senza la presenza dell’altro,  la vita non è più la stessa. Eppure si può andare avanti comunque. Certo che si può.

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Cristiana La Capria

Insegna appassionatamente lettere in una scuola secondaria di secondo grado. Si interessa di pedagogia delle differenze e studia il potenziale educativo di cinema e narrativa. Si occupa di formazione degli insegnanti. Scrive saggi e ultimamente testi di narrativa.

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